Una seconda opportunità contro l’insolvenza degli imprenditori

Ogni anno oltre 200.000 imprese dell’UE si ritrovano a non poter assolvere ai propri debiti, con risvolti negativi nell’occupazione. Per Early Warning Europe sono circa 1,7 milioni i posti di lavoro persi nell’UE a causa dell’insolvenza delle aziende nel periodo 2017-2019.

Il rischio di non poter riaprire un’attività dopo un fallimento, unitamente alle sanzioni punitive in caso di bancarotta, costituisce per gli imprenditori europei, un deterrente per l’avvio di una nuova azienda. Un problema culturale e normativo importante, se si pensa che in altre aree del mondo, come negli Stati Uniti d’America, patria degli affari per eccellenza, il fallimento non è stigmatizzato come in Europa.

L’eurodeputata maltese del Partito Popolare Europeo, Roberta Metsola, ha chiesto alla Commissione di illustrare le politiche previste per aumentare le opportunità di una ‘seconda chance’ per gli imprenditori falliti: “Lo Small Business Act per l’Europa è stato introdotto più di un decennio fa con l’obiettivo di promuovere l’imprenditorialità, la creazione di piccole imprese in Europa e il sostegno alle imprese nelle prime fasi. La paura di sanzioni punitive in caso di fallimento è stata identificata come una delle principali sfide affrontate dagli imprenditori in Europa. Secondo il rapporto annuale 2017-18 sulle PMI europee, pubblicato a novembre 2018, il principio di fornire una “seconda possibilità” per gli imprenditori che hanno fallito nella loro prima impresa, come originariamente stabilito nello Small Business Act, è stato oggetto di scarsa attenzione da parte della politica”.

LEGGI ANCHE:  Tessera UE per disabili: sostegno ai giovani con disabilità.

Thierry BretonPer conto della Commissione von der Leyen è intervenuto il Commissario per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton: “La relazione 2018-2019 sulle PMI europee mostra che, secondo il principio della “seconda opportunità”, dal 2011 sono state adottate oltre 110 misure politiche, tra cui 10 misure attuate nel 2018 e nel primo trimestre del 2019. La nuova direttiva sui quadri di ristrutturazione preventiva e sulla seconda opportunità, adottata il 20 giugno 2019 migliorerà in modo significativo l’accesso ai meccanismi di sostegno. In base alle sue disposizioni gli Stati membri devono garantire che gli imprenditori indebitati abbiano accesso ad almeno una procedura che può portare a una piena liquidazione del loro debito entro un periodo massimo di 3 anni. Ciò faciliterà una seconda possibilità per un nuovo inizio delle attività. Inoltre, per preparare il terreno per i sistemi di allarme rapido negli Stati membri, la Commissione ha lanciato un progetto di 4,8 milioni di EUR chiamato Early Warning Europe, ideato per fornire alle piccole imprese in difficoltà finanziarie, l’assistenza per diagnosticare la loro situazione e trovare le soluzioni per aiutarle a evitare l’insolvenza. Nell’ambito del progetto EWE, sono stati istituiti sistemi di allerta precoce in quattro paesi target (Grecia, Spagna, Italia, Polonia) dove 3500 piccole aziende hanno ricevuto aiuti concreti. Attualmente, sotto la seconda ondata, altri sei Stati membri (Croazia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Slovenia, Finlandia) ricevono assistenza e formazione su come istituire i sistemi di allarme rapido avvalendosi delle competenze sviluppate dal progetto EWE”.

LEGGI ANCHE:  Insediamento Presidente USA, David Sassoli: "Con Biden per la democrazia del bene comune".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *