Un’Europa digitale: la Commissione propone nuove regole e azioni per l’intelligenza artificiale.
Nuove regole e azioni per fare dell’Europa il polo mondiale per un’intelligenza artificiale affidabile. Questa la strategia della Commissione europea che, attraverso l’unione tra il primo quadro giuridico sull’IA mai realizzato e un nuovo piano coordinato con gli Stati membri garantirà la sicurezza e i diritti fondamentali di persone e imprese, rafforzando nel contempo l’adozione dell’IA e gli investimenti nel settore in tutta l’UE. Le nuove regole sulle macchine integreranno questo approccio adattando le regole di sicurezza per far crescere la fiducia degli utenti in una nuova e versatile generazione di prodotti, com ricordato dalla Vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale Margrethe Vestager: “Queste regole rappresentano una svolta, che consentirà all’UE di guidare lo sviluppo di nuove norme globali per garantire che l’IA possa essere considerata affidabile. Definendo le norme possiamo spianare la strada a una tecnologia etica in tutto il mondo e garantire che l’UE rimanga competitiva. Le nostre regole saranno adeguate alle esigenze future e favorevoli all’innovazione e interverranno ove strettamente necessario: quando sono in gioco la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini dell’UE”.
Per il Commissario per il Mercato interno Thierry Breton: “L’IA è un mezzo, non un fine. Esiste da decenni, ma ora sono possibili nuove capacità alimentate dalla potenza di calcolo. Ciò offre un enorme potenziale in tanti settori diversi tra cui la sanità, i trasporti, l’energia, l’agricoltura, il turismo o la cybersicurezza, ma presenta anche una serie di rischi. Le proposte odierne mirano a rafforzare la posizione dell’Europa quale polo globale di eccellenza nell’IA dai laboratori al mercato, a garantire che l’IA in Europa rispetti i nostri valori e le nostre regole e a sfruttare il potenziale dell’IA per uso industriale”.
Il nuovo regolamento sull’IA garantirà che i cittadini europei possano fidarsi di ciò che l’IA ha da offrire, grazie a regole proporzionate e flessibili che affronteranno i rischi specifici posti dai sistemi di IA e fisseranno i più elevati standard a livello mondiale. Il piano coordinato delinea, ancora, i cambiamenti strategici e gli investimenti necessari a livello di Stati membri per rafforzare la posizione di primo piano dell’Europa nello sviluppo di un’IA antropocentrica, sostenibile, sicura, inclusiva e affidabile.
Le nuove regole saranno applicate direttamente e nello stesso modo in tutti gli Stati membri, sulla base di una definizione di IA adeguata alle esigenze future.
Secondo il nuovo quadro sarà qualificato a rischio alto l’uso della tecnologia di IA nelle infrastrutture critiche (ad esempio i trasporti), nell’istruzione o formazione professionale, nei componenti di sicurezza dei prodotti (come l’applicazione di IA nella chirurgia assistita da robot), nell’ambito dell’occupazione, della gestione dei lavoratori e dell’accesso al lavoro autonomo, nei servizi pubblici e privati essenziali (ad esempio, lo scoring del credito che può negare ai cittadini la possibilità di ottenere un prestito), nella gestione della migrazione, dell’asilo e del controllo delle frontiere e nell’amministrazione della giustizia e nei processi democratici..
Secondo la strategia della Commissione i sistemi di IA ad alto rischio saranno soggetti a obblighi rigorosi prima che possano essere immessi sul mercato, tra i quali adeguati sistemi di valutazione e attenuazione dei rischi.
In termini di governance, ancora, la Commissione ha proposto che le autorità nazionali di vigilanza del mercato supervisionino le nuove regole.
Pubblicato per la prima volta nel 2018 per definire azioni e strumenti di finanziamento per lo sviluppo e l’adozione dell’IA, il piano coordinato sull’IA ha reso possibile un vivace panorama di strategie nazionali e finanziamenti dell’UE per i partenariati pubblico-privato e le reti di ricerca e innovazione. L’aggiornamento completo del piano coordinato propone azioni comuni concrete di collaborazione per garantire che tutti gli sforzi siano in linea con la strategia europea sull’IA e il Green Deal europeo, tenendo conto, nel contempo, delle nuove sfide poste dalla pandemia di coronavirus. Esso presenta una visione volta ad accelerare gli investimenti nell’IA che possono favorire la ripresa. Mira inoltre a stimolare l’attuazione delle strategie nazionali in materia di IA, eliminare la frammentazione e affrontare le sfide globali.
Il piano coordinato aggiornato utilizzerà i finanziamenti assegnati attraverso i programmi Europa digitale e Orizzonte Europa, nonché il dispositivo per la ripresa e la resilienza, che prevede un obiettivo di spesa per il digitale del 20%, e i programmi della politica di coesione al fine di creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e all’adozione dell’IA attraverso lo scambio di informazioni strategiche, la condivisione dei dati e gli investimenti nelle capacità di calcolo critiche; promuovere l’eccellenza in materia di IA “dal laboratorio al mercato” istituendo un partenariato pubblico-privato, costruendo e mobilitando capacità di ricerca, sviluppo e innovazione e mettendo a disposizione delle PMI e delle pubbliche amministrazioni strutture di prova e sperimentazione nonché poli dell’innovazione digitale; garantire che l’IA sia al servizio delle persone e sia una forza positiva nella società, operando in prima linea nello sviluppo e nella diffusione di un’IA affidabile, coltivando talenti e competenze mediante tirocini, reti di dottorato e borse post-dottorato in ambito digitale, integrando la fiducia nelle politiche in materia di IA e promuovendo la visione europea di un’IA sostenibile e affidabile a livello globale; creare la leadership strategica in settori e tecnologie ad alto impatto, compreso l’ambiente, concentrandosi sul contributo dell’IA alla produzione sostenibile, alla salute, ampliando lo scambio transfrontaliero di informazioni, nonché al settore pubblico, alla mobilità, agli affari interni e all’agricoltura e alla robotica.
Adesso, il Parlamento europeo e gli Stati membri dovranno adottare le proposte della Commissione. Una volta adottati, i regolamenti saranno direttamente applicabili in tutta l’UE.