Politiche giovanili, Fabiana Dadone: “Intesa con le Regioni per destinare Fondo politiche giovanili a progetti pilota”.

Ieri, nel corso del Question time alla Camera dei Deputati, la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, intervenuta in risposta alle interrogazioni sulle iniziative in relazione al disagio giovanile connesso alla fase emergenziale dovuta al Covid-19 (Luca Toccalini – Lega) e sugli intendimenti in ordine ad un piano nazionale volto al finanziamento di periodi di lavoro e formazione presso le imprese a favore di giovani inattivi (Massimo Ungaro – Italia Viva), ha ricordato che il Governo “sta lavorando ad un’intesa con le Regioni e le Province autonome per destinare parte delle risorse del Fondo per le politiche giovanili al finanziamento di progetti pilota per l’inserimento e la formazione dei giovani, in modo da creare nuove opportunità di inclusione sociale e lavorativa”. Parrebbe, ascoltando la dichiarazione della ministra, che anche questo Governo proseguirà nel solco delle iniziative spot. Il momento per gli interventi più brillanti e di sistema (e non progetti pilota), in materia di politiche giovanili non è ancora giunto.

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Conferma che proviene ascoltando il successivo passaggio della ‘titolare’ delle deleghe alle politiche giovanili del Governo Draghi: “Stiamo lavorando, inoltre, per l’offerta di strumenti diretti e accessibili, quali un fondo per il credito ai giovani dedicato all’acquisto di immobili, per l’avvio di nuove imprese, realizzazione di prototipi, sviluppo di brevetti, investimento in formazione specialistica e – prosegue la ministra – una dote ‘lavoro-impresa’ assegnabile già a partire dai 16 anni per contrastare l’abbandono scolastico e allineare la formazione con le esigenze del mercato del lavoro”.

Iniziative lodevoli che, con molta probabilità, continueranno a non essere accessibili per i/le tanti/e giovani italiani/e. Una riflessione confermata dal ricorrente buco nell’acqua del famoso strumento del fondo perduto per l’apertura di nuove aziende che, come forse poco risaputo, in assenza di capitali e garanzie rimane un supporto accessibile solo sulla carta. Discorso facilmente adattabile per la richiesta di mutui immobiliari agli istituti bancari da parte dei/delle giovani, sprovvisti, spesso, di garanzie tali da garantire il successo della pratica. Ma su questi aspetti e su come superare tali criticità non v’è traccia nell’intervento della ministra.

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In chiusura di intervento, la nuova alzata d’ingegno della ministra: la diffusione di poli per l’innovazione per i giovani di età compresa tra 14-25 da realizzarsi in collaborazione con le immancabili “università”.

Foto di Eak K. da Pixabay