“Island Of My Own”, il nuovo singolo dei The Lovepools punta dritto al pop Anni ‘80.

Island Of My Own” è il titolo del nuovo singolo della band californiana The Lovepools pubblicato da SwordMusic con distribuzione Sony Music Italia.

Il duo di Los Angeles composto da Anthony Shea e Aria Cruz torna a quattro anni dal loro EP “See You In The Funny Papers”, il cui omonimo singolo è stato inserito nella colonna sonora della nona stagione della celebre Serie TV Shameless. Dopo l’ottima accoglienza ricevuta per il singolo “White Lies & Palm Trees” pubblicato lo scorso anno in Italia, “Island Of My Own” conferma ancora una volta il debole dei The Lovepools per la cultura di quattro decenni or sono. L’effetto capsula del tempo è spesso presente nei loro videoclip, in cui gli omaggi alle VHS, i videogiochi a 8 bit sono la regola. 

LEGGI ANCHE:  Politiche giovanili. Graffittismo e street art, il concorso di idee del Comune di Oristano.

La mano del producer la conosciamo bene dalle nostre parti. Menzioniamo subito la fattura sonora Made in Italy di Roofio (J-Ax, Fabri Fibra, Dargen D’Amico, Vacca, One Mic, Mondo Marcio e molti altri) che contraddistingue “Island Of My Own”.

“Islands of my own”, The Lovepools

Ritmo dance è la parola d’ordine. Una scelta stilistica definita per il duo rock losangelino dei The Lovepools. BPM calzantesintetizzatori come colonne portanti, ma chitarre basso e batteria non sono stati riposti in una polverosa cantina californiana. Si sono adeguati al bagno stilistico nel 1980 di “Island Of My Own”: funk popdance e una vaga essenza di blue-eyed soul i punti di riferimento. 

LEGGI ANCHE:  Colosseo, Franceschini: "Passo avanti per la tutela dell’arena dell’Anfiteatro Flavio".

clap che risuonano dall’inizio alla fine sembrano prenderci per mano coinvolgendosi al medesimo gesto: la felicità della musica. Ci sono raggi di sole, sorrisi e spensieratezza in ogni verso della nuova canzone dei The Lovepools, ovvero tutti quegli ingredienti che noi tutti ad ogni latitudine speriamo di riprovare al più presto nella nostra quotidianità. Il viaggio nel tempo negli anni ’80, con tutto il gusto della citazione compiaciuta, è il rebus che si nasconde nei puntini numerati da unire col tratto di penna, la cui immagine finale è il segno di speranza rinchiuso in “Island Of My Own”.