I risultati degli ultimi 12 mesi degli specialisti del Compartimento di Polizia Postale

Il 2019 è stato un anno intenso per gli specialisti del Compartimento di Polizia Postale è delle Comunicazioni. Tra i casi più eclatanti nel corso dell’anno l’arresto di una persona abitante a Cagliari resasi responsabile del reato di adescamento di due minori, attraverso la chat del gioco “playstation” con successivi contatti che si sono trasferiti sull’applicativo di messaggeria istantanea denominato “WhatsApp”.

Nel corso di questi contatti l’adescatore ha chiesto ai minori l’invio di foto riproducenti i loro organi genitali ed invitato uno dei due minori a presentarsi presso una casa abbandonata in località Su Planu. A seguito della perquisizione personale locale ed informatica eseguita nei confronti dell’adescatore è stata accertata la presenza, nella memoria dei dispositivi digitali a lui in uso, di una ingente quantità di file immagine e video dal contenuto fortemente pedopornografico nei quali erano coinvolti infanti e minori, anche di età compresa tra i tre e i dodici anni, di sesso maschile e femminile, violati in rapporti sessuali completi, anche da adulti. Ciò ha permesso di arrestarlo in flagranza per il reato di detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico.

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Sempre sul fronte dei casi più gravi registrati nel corso del 2019 la denuncia di un soggetto residente nel nuorese, il quale tramite il social Instagram, creando un falso profilo riconducibile ad un noto marchio di biancheria intima, ha adescato una minore, proponendole di partecipare ad un contest ovvero ad un concorso in cui si dovevano inviare delle foto in intimo, con la prospettiva di poter vincere prodotti della nota linea di biancheria intima. L’attività di indagine ha consentito di identificare l’autore del reato e la perquisizione eseguita nei suoi confronti ha permesso di rinvenire, sui suoi dispositivi digitali, un vero e proprio archivio contenente circa mille file immagini di natura eroticalpornografica relativo a ragazze, che il predetto ha ottenuto fingendosi anche fotografo specializzato in foto artistiche e di nudo. In alcuni casi si tratta di veri e propri book fotografici con immagini in intimo e di nudo “artistico”.

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Polizia di StatoAncora nell’ambito dei reati informatici a sfondo sessuale perseguiti dalla Polizia Postale locale il caso di un trentaduenne residente in provincia di Firenze, resosi responsabile del reato di corruzione e adescamento di minorenne. L’attività investigativa, nata a seguito di delega della locale A.G., ha consentito di identificare il soggetto maggiorenne che ha adescato online un minore degli anni otto, tramite la chat del video gioco denominato “Clash of Clans”. I contatti con il minore si sono successivamente trasferiti sulla nota piattaforma di messaggistica istantanea “WhatsApp”, attraverso la quale l’adescatore ha inviato al minore messaggi a sfondo sessuale chiedendogli l’invio di foto di parti intime. A seguito di perquisizione personale e locale eseguita dal Compartimento della Polizia Postale di Firenze nei confronti del trentaduenne, sono stati rinvenuti e sequestrati dispositivi digitali, dal cui esame si è avuta conferma dei contatti con il minore nonché sono state rinvenute numerose chat a sfondo sessuale intercorse con altri utenti al momento non ancora identificati ma potenziali ulteriori vittime.

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In totale, nel corso del 2019, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 132 persone per vari reati e, in particolare 8 per reati di adescamento di minorenni, detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, 10 per reati di minacce e diffamazioni consumate attraverso la rete internet e ben 102 per reati legati al financial cyber crime.

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