Corte dei Conti: ritardi nel processo di aggiornamento ordinamentale dell’ISS.
Nel corso dell’esercizio 2019, l’Istituto superiore di sanità (ISS), non ha portato a termine il processo di adeguamento dell’assetto ordinamentale alla nuova configurazione di ente di ricerca, come stabilito dal d. lgs. n. 218 del 2016, con la modifica dello Statuto, che rimane invece invariato dal 2014, e con l’approvazione di un nuovo Regolamento di contabilità, tuttora in fase di studio. Manca, ad oggi, anche l’aggiornamento del Piano triennale delle attività quale strumento indispensabile per determinare l’azione strategica dell’Ente.
E’ quanto risulta dalla Relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 dell’Istituto superiore di sanità, approvata con delibera n. 20/2021 dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti.
Con la pandemia da Covid-19, la mission dell’Istituto, organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale che persegue la tutela della salute pubblica mediante lo svolgimento di funzioni di ricerca, controllo, consulenza, regolazione e formazione degli operatori sanitari, è stata estesa alla sorveglianza dei dati epidemiologici forniti da Regioni e Province Autonome per la mappatura sul territorio nazionale della diffusione del virus, come stabilito dal d.l. 17 marzo 2020, n. 18, convertito in legge 24 aprile 2020, n. 27, che prevede, fra l’altro, uno stanziamento straordinario di 4 mln per ciascun anno 2020, 2021 e 2022, oltre all’assunzione, in questo arco di tempo, di 50 unità di personale a tempo determinato.
Quanto ai dati economici, la Corte ha rilevato che la gestione finanziaria 2019 dell’Ente presenta un avanzo di € 103.234, che si assottiglia rispetto all’avanzo di € 618.153 del 2018 per effetto del rimborso di mutui e della crescita degli investimenti, l’avanzo di amministrazione a fine esercizio 2019 è pari a 72,03 milioni di euro (rispetto a 71,04 mln del 2018), mentre l’avanzo economico nel 2019 ammonta ad € 845.094, in diminuzione rispetto al 2018 (1,06 mln). Inoltre, il patrimonio netto a fine esercizio 2019 ammonta a 72,02 milioni di euro, in lieve aumento rispetto ai 71,17 mln del 2018.
Infine, i trasferimenti statali ammontano complessivamente ad € 158.116.962 nel 2019 (rispetto ai 147.686.422 nel 2018) e sono comprensivi del finanziamento delle spese di funzionamento dell’Ente ed anche per i due Centri nazionali.
La magistratura contabile ha, inoltre, posto attenzione alle partecipazioni societarie e, in particolare, alla decisione del mantenimento della partecipazione del 10% al capitale di “Collezione Nazionale di Composti Chimici e Centro Screening S.c.a.r.l.”.