L’America’s Cup va ai ‘kiwi’. Max Sirena: “3 anni fantastici”. Jimmy Spithill: “La Sardegna e Cagliari mi hanno accolto come in una grande famiglia”.
Dopo 10 bellissime e combattutissime regate, si chiude la 36^ America’s Cup presented by PRADA, con un punteggio di 7 a 3 a favore del defender, l’Emirates Team New Zealand.
Dopo i primi tre giorni dove i due team si sono alternati alla testa della classifica, e il quarto di pausa dovuto all’assenza di vento, i neozelandesi sono riusciti a passare in vantaggio nella quinta giornata, e vincere le due regate finali negli ultimi due giorni.
Luna Rossa che ci ha creduto fino alla fine, lanciando il cuore oltre l’ostacolo, dietro il quale si è nascosto Eolo, il vero antagonista dopo i kiwi, che ha fortemente penalizzato l’equipaggio italiano nelle ultime 3 giornate. Rammarico a parte una grande prova del team Luna Rossa contro un defender solido e cinico.
Regata odierna, disputata sul campo A, partita in ritardo a causa del vento, stabilizzato sui dieci nodi dopo circa mezz’ora. Entrata da sinistra per l’equipaggio di Max Sirena, mentre Emirates Team New Zealand dopo la partenza ha preso la destra, difendendola per tutta la prima bolina.
Da subito i kiwi vanno in vantaggio e già al primo cancello sono sopra di 7 secondi sugli italiani. Vantaggio che aumenta lato dopo lato, per chiudere la regata 46 secondi davanti a Luna Rossa.
Vittoria che permette ad Emirates Team New Zealand di conquistare il settimo punto valido per vincere la 36esima edizione dell’America’s Cup presented by PRADA.
Nel post race un appagato e commosso Max Sirena, ha analizzato il corso della gara elogiando tutto l’equipaggio per il lavoro svolto negli ultimi anni: “Siamo usciti questa mattina in mare con la voglia di vincere due regate, confidenti che ce la potevamo fare. I ragazzi a bordo sono stati bravissimi e concentrati, cosa che non era facile. Sono partiti bene, ma purtroppo dopo la partenza c’è stato un salto del vento di 20 gradi che ha compromesso la prima bolina e quindi tutta la regata. Ovviamente non siamo contenti del risultato finale della regata, perché dopo che vinci tre prove in Coppa America, inizi a crederci. Abbiamo dato tutto ogni giorno che siamo andati in mare. Voglio ringraziare tutte le persone che dall’Italia ci hanno seguito e il team per l’opportunità che mi ha dato e con cui ho lavorato per più di tre anni. Ringrazio Patrizio Bertelli per l’opportunità e ricorderò a lungo questi tre anni e mezzo”.
Un momento particolarmente sentito anche dal Timoniere Francesco Bruni: “E’ stata una giornata chiaramente difficile, siamo partiti molto bene, ma la barca kiwi aveva qualcosa in più che ha reso molto difficile contenerli. Abbiamo cercato di mantenere la regata molto vicina, con un bellissimo primo giro, poi alla boa di poppa abbiamo perso il timone sulla loro scia, è andato in stallo e lì abbiamo perso purtroppo tanti metri. E’ stata una bellissima esperienza, credo che abbiamo perso con dignità e onore. Lavorare con questo team è stato un privilegio. Tutti hanno fatto un lavoro eccezionale e sono stati guidati da un’ottima regia. Voglio ringraziare tutto il team, ma in particolare i ragazzi che stavano in gommone che ci hanno costantemente supportato e hanno fatto un lavoro eccezionale”.
Un pensiero alla Sardegna, invece, è arrivato dal Timoniere australiano del Team Luna Rossa Jimmy Spithill: “Ovviamente non è il risultato che volevamo, oggi siamo andati lì per provare a vincere una gara e per tornare in competizione, ma alla fine della giornata, Emirates Team New Zealand era semplicemente troppo forte. A volte sembrava davvero di andare in uno scontro a fuoco armati solo di coltello, abbiamo combattuto più che potevamo ogni giorno. Sono molto orgoglioso del team, sono molto grato a tutti i fan, ai nostri sostenitori, ai nostri familiari, a tutte le persone in Italia. I kiwi erano semplicemente troppo forti ma sono molto, molto orgoglioso del team, e il sogno non è finito, credo ancora che l’Italia possa vincere la Coppa America. Devo dire che questo è stato sicuramente un cambiamento per me. Nelle campagne precedenti sono stato 10 anni con lo stesso team ed entrando a far parte di una squadra italiana in cui ero davvero l’unico non italiano nel sailing team: che incredibile cultura e team di persone: così appassionato! Gli italiani, la Sardegna e Cagliari mi hanno accolto come in una grande famiglia. Sono così grato e spero davvero di poterlo fare di nuovo. Mi sono divertito ogni singolo minuto ed è stata sicuramente una delle migliori campagne della mia carriera, grazie alle persone”.