Cagliari: al via la riqualificazione di Sant’Avendrace in forma partecipativa.
Il Comune di Cagliari lancia il sondaggio per la rigenerazione urbana di viale Sant’Avendrace rivolgendosi ai cittadini e alle imprese operanti nel quartiere, con l’obiettivo di acquisire pareri sul progetto di realizzazione delle piste ciclabili e sul futuro delle viabilità di uno dei principali punti di accesso a Cagliari, attraverso la scelta tra le due opzioni proposte dal Comune, ovvero senso unico o doppio senso.
Iniziativa presentata oggi dal primo cittadino Paolo Truzzu, nel corso della conferenza stampa tenutasi al Palazzo Civico di via Roma: “La viabilità è un tema sentito dai cittadini per questo abbiamo cercato di coinvolgerli nella scelta della riqualificazione di viale Sant’Avendrace, così da far decidere ai residenti se mantenere il doppio senso di marcia, che comporterà la perdita di 70 stalli di sosta, o se preferiscono un senso unico che consentirà di perdere solo 10 parcheggi”.
“Le aziende e i residenti – conclude il sindaco Truzzu – potranno esprimere il proprio parere entro il 25 marzo attraverso il sito internet del Comune di Cagliari, inserendo, rispettivamente, il numero di Partita IVA o il codice fiscale e cliccando sulla opzione più gradita”.
“Il coinvolgimento della cittadinanza rappresenta un atto dovuto a fronte degli importanti processi di riqualificazione urbana del quartiere” per il consigliere dei Riformatori e presidente della Commissione Innovazione tecnologica, Raffaele Onnis.
“Questa attività – prosegue l’esponente dei Riformatori – va ricondotta a tre aspetti principali. Intanto abbiamo invertito la tendenza rispetto al passato, coinvolgendo i cittadini, inoltre stiamo utilizzando un metodo innovativo nelle modalità, democratico e a portata di mano di tutti. Non si tratta solo di pensare alla pista ciclabile ma ad un intervento di riorganizzazione di un intero quartiere che necessità di attenzioni che fino ad ora sono un pò mancate. Vogliamo intervenire a carte scoperte coinvolgendo i cittadini perché riteniamo che questo sia il modo giusto di operare”.