Dirigenti regionali, Progressisti: “Riportare l’amministrazione nei limiti certi della legalità”.

Atti e nomine contestabili, spese in alcuni casi non necessarie, avvisi per le manifestazioni d’interesse modificati in corsa. Sono solo alcune criticità segnalate dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale: “Sulle posizioni dirigenziali in Regione è necessaria la massima chiarezza in un momento in cui tutti gli assessorati dovrebbero essere impegnati nella lotta alla pandemia e nella predisposizione dei progetti da presentare a valere sul Recovery plan. Invece gli assessori continuano a produrre atti con cui scavalcano di fatto la separazione, prevista dalla Costituzione, tra i compiti di indirizzo politico-amministrativo e le funzioni di gestione amministrativa”.

In particolare sarebbero finiti sotto la lente del gruppo d’opposizione gli avvisi per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per incarichi dirigenziali pubblicati dagli assessori della Sanità, del Turismo e degli Enti Locali rispettivamente il 15 gennaio, il primo e il 5 febbraio 2021: “Dovrebbero essere atti amministrativi, non politici – spiega Francesco Agus del gruppo dei Progressisti – e non basta che l’assessore agli Enti Locali, in particolare, abbia modificato gli avvisi in corsa, dopo le nostre segnalazioni. Sono atti che vanno ritirati”.

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Criticità riscontrate anche sugli avvisi per il conferimento di incarichi dirigenziali con contratto di diritto privato a tempo determinato pubblicati da aprile 2020, oggetto di una seconda interrogazione presentata dal centrosinistra sardo.

“In questo caso – ha aggiunto Agus – chiediamo come sia possibile che i criteri di valutazione siano stati e siano disomogenei, con punteggi differenti per gli stessi titoli professionali e culturali. Soprattutto vogliamo sapere perché si sia provveduto alla stipula di contratti di diritto privato a tempo determinato nonostante la disponibilità manifestata da dirigenti interni al sistema Regione. Il rischio è quello di incorrere nel danno erariale rispetto alle retribuzioni corrisposte: presidente e assessore al Personale – conclude l’esponente dei Progressisti – dovrebbero procedere alla revoca in autotutela delle selezioni per le quali vi siano state delle manifestazioni di interesse da parte dei dirigenti del sistema Regione”.

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