“E.S.C.A.P.E.”, un progetto internazionale sperimentale sul tema delle Escape Room come strumento per la formazione.

L’emergenza pandemica ha avuto un impatto devastante sulla condizione psicologica di milioni di giovani in tutto il mondo. Un impatto che nei prossimi anni rischia di avere conseguenze sociali, culturali ed economiche incalcolabili.

Per contrastare questo stato di cose il Network internazionale con sede in sede in Sardegna, TDM 2000 International, realizza un progetto europeo basato sull’uso delle “Escape Room” quale strumento per il superamento degli effetti negativi della pandemia sui giovani e, al contempo, per la loro crescita individuale e professionale.

Nate in Giappone nel 2008 e poi diffusesi in tutto il mondo, le “Escape Room” consistono in un gioco i cui partecipanti vengono rinchiusi in una stanza dalla quale possono uscire facendo ricorso a intuito, logica e creatività. Il progetto “E.S.C.A.P.E.” mira a sviluppare un approccio didattico in grado di far emergere e tali qualità rendendole un efficace strumento di inclusione e crescita per la comunità.

LEGGI ANCHE:  Giovani ed Europa. Domani a Cagliari la fiera del volontariato internazionale.

L’idea, nata dall’intuizione di due giovani professionisti del settore Irisa Hasani e Antonio Martis, ambisce a divenire una buona pratica educativa replicabile a livello europeo. A tale scopo “E.S.C.A.P.E.” si basa su un partenariato che coinvolge organizzazioni provenienti da Italia, Germania, Spagna, Lituania, Estonia, Portogallo.

Le attività, che avranno una durata di 24 mesi e coinvolgeranno 120 operatori giovanili e 3000 partecipanti, consisteranno di meeting internazionali, corsi di formazione, simulazioni sul campo,  ricerche, sviluppo di materiali innovativi, creazione di prodotti digitali ad hoc.

“E.S.C.A.P.E.”, acronimo di Exploring Supportive Creative Alternative Paths for Education, è realizzato nell’ambito della azione chiave 2 del programma comunitario “Erasmus Plus”.