FORESTAS capofila del progetto Livingagro.

Favorire l’innovazione e l’incontro con gli investitori nel settore agroforestale, attraverso il dialogo con la ricerca e la creazione di una piattaforma telematica che sia sede virtuale di due laboratori e luogo di incontro privilegiato per i soggetti portatori di interesse. È in sintesi il fulcro di Livingagro, progetto promosso nell’ambito del programma ENI CBC Med 2014-2020 e che vede l’ente regionale Fo.Re.S.T.A.S. capofila per la Sardegna.

Oltre all’Italia, Giordania, Libano e Grecia sono gli altri paesi del bacino mediterraneo coinvolti. Il progetto ha avuto inizio a settembre 2019, avrà una durata di 36 mesi e beneficia di un finanziamento complessivo di 3 milioni e 300 mila euro (di cui 2,9 milioni finanziati dall’unione europea e il restante 10% cofinanziato dai governi nazionali) destinati alle aziende del mondo agricolo e forestale, e agli enti di comunicazione e ricerca coinvolti, che si impegneranno a creare sistemi innovativi attraverso due living laboratories transfrontalieri volti a promuovere l’educazione, la ricerca, lo sviluppo e il trasferimento tecnologico nel settore agro-forestale rafforzando la cooperazione tra enti di ricerca, piccole e medie imprese, agricoltori e soggetti portatori di interesse.

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I due laboratori viventi, fanno sapere dall’assessorato alla Difesa dell’Ambiente, sono dedicati a sistemi di olivicoltura multi-funzionale (olive multifunctional systems e ai pascoli arborati, (grazed woodlands), con l’obiettivo di dotare i soggetti agricoli della fascia mediterranea di nuove tecnologie per colture più stabili, capaci di far fronte a limitatezza di risorse, eventi atmosferici imprevisti e gap tecnologici. Attraverso la condivisione di buone pratiche finalizzate alla sostenibilità e alla protezione della biodiversità, il progetto vuole favorire il trasferimento di conoscenza e tecnologie innovative sui sistemi agro-forestali del Mediterraneo rafforzando la cooperazione tra i territori e gli enti coinvolti. Previsti anche la stipula di accordi di ricerca tra università e centri di ricerca in collaborazione con gli operatori economici dei Paesi partner, e l’organizzazione di visite sul campo da parte degli enti di ricerca per valutare nonché rilevare le esigenze di innovazione da parte delle aziende. Trovano ancora spazio la cooperazione tra imprese/enti di ricerca per lo sviluppo di attività e servizi innovativi, la formazione sulle startup innovative e l’analisi e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per il settore agro-forestale, così come l’attivazione di servizi di trasferimento tecnologico e intermediazione di proprietà intellettuale rivolti ad aziende, università, enti di ricerca e al grande pubblico.

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