Operazione “Marina Express”. In carcere i due promotori.
Si è conclusa nella tarda serata di ieri l’operazione “Marina Express”, intrapresa tra il 2017 e il 2018 contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, con particolare attenzione alle aree urbane di via Tevere, San Michele e Is Mirrionis, il cui mercato della droga spesso confluiva, attraverso precisi corrieri, nell’area della movida cittadina concentrata nel quartiere cittadino della “Marina”.
Già, tra dicembre 2017 e gennaio del 2018, il sodalizio criminale aveva subito un duro colpo, quando gli investigatori della Seconda Sezione della Squadra Mobile avevano tratto in arresto in flagranza 15 soggetti, sequestrato quasi 5 Kg di droga (tra cocaina, hashish e marijuana) e denaro contante per un ammontare di circa 20.000,00 euro.
Nella tarda serata di ieri, proseguendo l’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari, proprio gli stessi poliziotti hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Andrea Murru e Jonathan Pirina.
Con l’ausilio anche di attività tecniche, è stata acclarata l’esistenza di una vera e propria organizzazione messa in atto da Andrea Murru, un pregiudicato che nel tempo era riuscito ad acquisire il totale controllo della “piazza” di spaccio di via Tevere n. 20, gestendo ed affidando la vendita della droga a fedeli spacciatori, alcuni muniti di borsello a tracolla con le dosi della droga già pronte. Questi pusher venivano “protetti” da alcune vedette posizionate nei vari punti strategici e approvvigionati da altri soggetti che custodivano il grosso dello stupefacente che man mano veniva suddiviso in dosi.
Il proseguo delle attività ha permesso di comprendere il funzionamento e la composizione della struttura organizzativa che prevedeva l’impiego di giovani spacciatori, di vedette e custodi.
Durante le indagini è emerso, inoltre, che un componente del predetto sodalizio intratteneva stretti rapporti con il noto trafficante Jonathan Pirina, per occasionali approvvigionamenti di sostanze stupefacente.
Pirina, come confermato dalle indagini, oltreché fungere da “grossista” per il rifornimento dei vari spacciatori, gestiva piramidalmente un suo gruppo consolidato, attraverso i quali riforniva di stupefacente la zona della “Marina” di Cagliari, dove lo spaccio avveniva nei piccoli vicoli del quartiere, oltre ad una vasta area urbana approvvigionata di cocaina che veniva distribuita, per tutto l’arco della giornata, grazie a pusher che si muovevano a bordo di motocicli ed autovetture, seguendo il criterio di smistamento tipico dei “pony express”.
Quest’ultimo settore era quindi riservato quasi esclusivamente a dei clienti fidelizzati che contattavano lo spacciatore attraverso dei numeri di telefono dedicati, la maggior parte dei quali intestati a personaggi fittizi, con i quali si fissavano appuntamenti e quantitativi da acquistare.
Tuttora sono 24 le persone che rimangono sottoposte ad indagini.