Peste Suina africana, Stella Kyriakides: “La Sardegna sta procedendo nella direzione giusta”.
Il gruppo dei Conservatori e Riformisti europei attraverso gli eurodeputati Fidanza, Procaccini , Stancanelli, Fitto, Berlato e Fiocchi, hanno richiamato l’attenzione della Commissione sulla peste suina africana in Sardegna, regione impegnata nell’attuazione di misure e protocolli volti all’eradicazione della PSA dal lontano 1978.
“La direttiva 2002/60/CE del Consiglio – si legge nel testo dell’interrogazione – ha stabilito le misure minime da applicare all’interno dell’Unione e, con la decisione 2005/362/CE, la Commissione ha approvato il piano presentato dall’Italia per l’eradicazione della PSA in Sardegna. In seguito, con la decisione 2014/709/UE, sono state stabilite ulteriori misure di protezione da applicarsi, fatti salvi gli approvati piani di eradicazione, negli Stati membri interessati dal fenomeno – Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Italia”.
Ultimamente in Sardegna si è determinata una notevole flessione dell’incidenza della PSA e sono presenti più di 450 aziende suinicole virtuose, indenni dalla peste suina e certificate secondo le regole della biosicurezza. Ciò nonostante l’intero territorio regionale è stato comunque incluso nella parte IV dell’allegato della citata decisione, con conseguente divieto di esportazione, per il quale di fatto non è possibile ottenere alcuna deroga.
Una dinamica controversa che richiede, per gli eurodeputati del gruppo ECR, una maggiore chiarezza da parte della Commissione circa la rimozione delle limitazioni verso il comparto in Sardegna.
Oggi è arrivata l’attesa risposta da parte della Commissaria alla Salute Stella Kyriakides che ha ricordato che “gli audit della Commissione del 2013 e del 2016 hanno individuato alcune carenze nei controlli ufficiali condotti in Sardegna in merito alla registrazione dei suini e al contenimento dell’infezione. Sono stati inoltre ravvisati due dei principali fattori che contribuiscono alla persistenza della peste suina africana in Sardegna, ossia la presenza di un gran numero di suini allo stato brado non registrati e una popolazione di cinghiali non controllata”.
Recentemente, però, la Commissione ha riscontrato gli sforzi compiuti dalla Regione Sardegna a contrasto della PSA, aprendo una possibilità per la rimozione delle limitazioni in Sardegna: “Gli esiti della missione conoscitiva effettuata dalla Commissione a giugno 2019 mostrano che la Sardegna sta procedendo nella direzione giusta. I suini allo stato brado continuano tuttavia a costituire un problema e alle autorità veterinarie resta molto lavoro da fare per debellare le restanti sacche di questa malattia persistente nei suini domestici e nei cinghiali. La Commissione potrebbe prendere in considerazione una revisione delle misure di regionalizzazione dell’UE per allentare le restrizioni attualmente applicabili alla Sardegna soltanto in seguito all’esito positivo di una sua missione di audit di follow-up volta a valutare gli ulteriori progressi delle autorità veterinarie sulle questioni di cui sopra”.
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