ENI, Giampietro Comandini: “Vigileremo affinchè il disimpegno da parte del Gruppo ENI S.p.A. non si concretizzi”.

L’Eni, ha recentemente annunciato la vendita a privati del ramo d’azienda Cloro Soda. Una notizia che si è fatta sentire come un fulmine a ciel sereno, e che avrà una ricaduta economica negativa specialmente sotto il profilo occupazionale, con la previsione del licenziamento di circa 90 lavoratori diretti.

Proprio sul disimpegno da Macchiareddu della Multinazionale è incentrata la mozione dell’opposizione regionale, primo firmatario Giampietro Comandini, esponente del Partito Democratico: “Nel corso degli anni abbiamo assistito – denuncia l’esponente dem – a drastiche riduzioni degli organici e tagli di asset importanti, nelle more di consentire all’azienda il processo di riconversione e sviluppo del sito di Assemini, mai completato. Ora – ha proseguito Comandini – è fondamentale sapere se ENI intende confermare gli impegni sottoscritti nel 2013, oltre 65 milioni di euro destinati al sito di Assemini, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e la strategia del comparto, o se si vuole distrarre l’opinione pubblica con la cessione di impianti produttivi al fine di disimpegnare completamente ogni forma di presenza produttiva ad Assemini”.

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Nel corso del suo intervento il consigliere ha ricordato che “il polo di Assemini era stato identificato da Eni, come area per lo sviluppo delle tecnologie nel campo delle energie rinnovabili, ma di queste, solo la parte del fotovoltaico convenzionale è stato portato a termine senza che abbia comunque avuto l’incremento di un solo posto di lavoro, mentre la parte innovativa, denominato CSP, che prevedeva almeno 20 nuovi posti di lavoro, è stata cancellata, e questo nonostante la RAS avesse approvato la contiguità dei due progetti e, ricordiamo ancora che la salina Conti Vecchi è l’unica salina Industriale produttiva in mano ad una società Italiana, a controllo pubblico (ENI) per cui, prosegue Comandini, è indubbio che vi sia la possibilità di affiancare le conoscenze professionali per il sostegno agli Enti Pubblici nella gestione di siti ora non produttivi e valorizzando quanto già fatto da ENI con la partnership del FAI”.

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Un patrimonio di competenze che deve essere valorizzato per Comandini: “Una soluzione per il rilancio potrebbe concretizzarsi grazie al progetto di ENEA che, ha appunto proposto la creazione di una Hydrogen Valley Green per la Sardegna, e specifico per la provincia di Cagliari, con l’obiettivo di avere una produzione di 300 tonnellate all’anno di idrogeno verde, un’occasione, questa, che ENI non dovrebbe farsi scappare, data la sua mission potrebbe trasformare gli asset esistenti in suo possesso, dando loro nuova vita per un futuro sostenibile, intercettando anche i fondi Europei disponibili, così da avere, nel giro di pochi anni, un’area industriale tra le più avanzate e competitive d’Europa in linea con i progetti di riconversione verso nuovi modelli di sviluppo, garantendo il mantenimento dell’attività produttiva e alti livelli occupazionali“.

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“Ora – ha concluso l’esponente dem -, è necessario che l’azienda ENI S.p.A. chiarisca in quale modo intenda mantenere i propri impegni e il proprio ruolo in Sardegna e quale politica aziendale attuerà con particolare riferimento al mantenimento dell’attività produttiva e dei livelli occupazionali, e auspica che sia il Presidente dell’esecutivo che l’assessore all’Industria intervengano in maniera incisiva nei confronti dell’azienda affinchè garantisca gli investimenti promessi, ricordando ai vertici dell’azienda che la reindustrializzazione è sempre possibile”.

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