Carla Cuccu (M5S). Il Comitato di Garanzia fa decadere il provvedimento di sospensione.

Con la decisione del Comitato di Garanzia del Movimento 5 Stelle, che ha fatto decadere il provvedimento di sospensione, non confermandolo nei termini statutari, si è concluso in un nulla di fatto il procedimento di sospensione a carico della consigliera Carla Cuccu.

Un caso politico nato lo scorso mese di luglio, con la consegna all’esponente grillina del provvedimento di sospensione da parte dei Probiviri del M5S, dove si contestava alla consigliera Cuccu di sottoscrivere atti consiliari depositati con rappresentanti del gruppo misto e delle forze politiche di maggioranza.

Un provvedimento, però, rimasto solo sulla carta in assenza della pronuncia sul reclamo.

Una buona notizia per Carla Cuccu che ha commentato il felice epilogo della vicenda: “Sono lieta di comunicare ai miei sostenitori, ma anche ai (pochi) detrattori che mi contrastano per interessi personali, che a seguito del reclamo da me proposto avverso il provvedimento di sospensione, il Comitato di Garanzia del M5S ha fatto decadere la sanzione non confermandola nei previsti termini statutari. Con essa è decaduto l’intero procedimento disciplinare a mio carico”. 

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“Ringrazio il M5S per questa equa soluzione e rinnovo l’esortazione a tutti i sostenitori del Movimento a lavorare uniti per il bene comune della Sardegna e per rafforzare l’azione di attuazione del programma del M5S – ha aggiunto la consigliera del M5S”.

Una vicenda sulla quale si possono prevedere possibili strascichi giudiziari per Carla Cuccu: “Con gli amici avvocati, tra cui Patrizio Rovelli, stiamo valutando le azioni da esperire in tutela della mia dignità personale, professionale e politica. E per comprendere come mai persone esterne al Collegio dei probiviri, e segnatamente la Capogruppo in Consiglio regionale della Sardegna – chiaro riferimento alla consigliera Desirè Manca -, abbiano potuto avere conoscenza del provvedimento collegiale e per quale motivo ne abbiano dato notizia alla stampa, stante il divieto di divulgazione per previsione statutaria degli atti interni.

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