Golfo di Guinea: “In aumento i casi di pirateria”.

Mentre in diverse parti del mondo la pirateria è in calo, nel Golfo di Guinea, in Africa, gli attacchi armati e i rapimenti di marittimi continuano a crescere. Soltanto nel 2018, secondo l’eurodeputato del Partito Popolare Europeo, Loucas Fourlas, “i casi sono aumentati del 15%, nonostante le misure e le strategie messe in campo dalla comunità internazionale”.

“L’Unione europea ha il dovere di proteggere i marittimi e le navi, nonché il commercio marittimo e internazionale”, ha aggiunto l’esponente del PPE.

Sulle misure a sostengo della cooperazione transfrontaliera nel Golfo di Guinea contro gli atti di pirateria è intervenuto oggi l’Alto rappresentante Josep Borrell per conto della Commissione europea: “L’UE condivide le preoccupazioni circa il numero di episodi di pirateria e rapimenti a scopo di riscatto nel Golfo di Guinea. Queste preoccupazioni hanno portato i Paesi della regione ad accettare il ‘Codice Yaoundé’, regole di condotta per la repressione della pirateria in Africa occidentale e centrale”. L’UE sostiene questo codice attraverso la Strategia e il piano d’azione del Golfo di Guinea. In questo contesto, l’UE ha messo in atto una serie di azioni per rafforzare il quadro della legislazione antipirateria e la condivisione delle informazioni tra forze di polizia”.

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Un codice che continuerà ad essere sostenuto dall’UE nei prossimi tempi a contrasto delle attività dei pirati africani. “In parallelo – ha aggiunto l’Alto rappresentante – l’UE svilupperà una stretta collaborazione con le zone costiere africane, oltre a promuovere una crescita inclusiva, la creazione di posti di lavoro e la stabilità di governo nei Paesi africani: fattori, la cui mancanza, non può che alimentare la pirateria”.

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