Il mix perfetto del progetto Back to the ’80s.
“Back to the ’80s – Gli anni Ottanta dentro e fuori le Collezioni civiche” può senza ombra di dubbio considerarsi un progetto riuscito. Un successo cittadino rimarcato anche dal sold out registrato nella giornata di ieri, dove, in prossimità delle vasche che ospitano le statue de “I Dormienti” di Mimmo Paladino nella splendida cornice della Galleria Comunale d’Arte, si sono esibiti gli ‘anfitrioni’ della band degli Echo 80, con una entusiasmante scaletta tutta internazionale che ha spaziato dai Duran Duran agli Spandau Ballet, dai Culture Club ai Simple Minds e ancora Eurythmics, A-HA, Tears for Fears e tanti altri.
Giornata da tutto esaurito anche per le visite all’allestimento museale della mostra “Back to the 80’s – Gli anni Ottanta dentro e fuori le Collezioni Civiche” curata da Efisio Carbone e Tiziana Ciocca.
Una mostra che celebra gli anni ’80 come confermato dagli stessi operatori delle visite guidate: “Anni di grande sperimentazione in Sardegna, spesso poco conosciuti dagli stessi sardi, che grazie a questo allestimento possono conoscere alcune delle opere più rappresentative degli anni ottanta creando connessioni attraverso focus sui luoghi protagonisti di quegli anni. Dalle prime performance di artisti come Gaetano Brundu, tra i primi a realizzare istallazioni con foglietti di carta, all’associazione Foto13 nata per valorizzare la foto come forma d’arte e ai tanti artisti sardi come Angelo Libertati, Giovanni Campus, Francesco Casu e Andrea Nurcis”.
L’allestimento ha indubbiamente puntato a mettere in risalto la moda accesa di colori fluo, il design, la tv a colori, la filmografia edonistica, drammatica, fantascientifica del decennio. Una babele di linguaggi che mostra un importante fermento culturale dove alla pittura e alla scultura si affiancano, sempre più protagoniste, nuove forme espressive e sinestetiche: happening, istallazioni, performance, video arte, fotografia, design.
Il successo della rassegna ‘Back to the ’80s’ può essere considerato come un esperimento più che riuscito dell’utilizzo del patrimonio museale cagliaritano da parte dell’amministrazione cittadina, capace di creare un mix perfetto che ha reso, indubbiamente, più popolare e aperto, senza svilimento alcuno, quanto da sempre fa parte della storia e della cultura della città. Una strategia coerente con i tempi e con l’intento di educare ‘al bello’ e avvicinare anche il pubblico più giovane.
Mentre la mostra resterà aperta al pubblico come di consueto, bisognerà aspettare settembre, e precisamente il 10 e il 24 alle 19, per i due aperitivi culturali dove critici, artisti e storici dell’arte dialogheranno e approfondiranno il tema delle contaminazioni tra i linguaggi e le arti negli anni Ottanta. Inoltre, il 17 settembre, l’artista Rosanna Rossi incontrerà il pubblico per raccontare la bella installazione site-specific che fece in quegli anni proprio alla Galleria Comunale di Cagliari, indagando in quella occasione l’imprescindibile legame tra arte e colore.
foto Sardegnagol riproduzione riservata, anno 2020 Gabriele Frongia