12 mesi di guerra, von der Leyen: “La geografia non dà forma ai principi”.
Intervenuta nell’incontro trilaterale di Tallin, con la prima ministra estone Kaja Kallas e il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha condiviso oggi le preoccupazioni degli alleati e partner dell’UE, circa la crisi geopolitica in corso da un anno esatto in Ucraina.
“Voglio condividere una citazione di un famoso estone, l’ex presidente Lennart Meri: ‘L’Europa non è geografia. L’Europa è un’unità di principi e una fedeltà ai principi. I principi danno forma alla geografia e la geografia non dà forma ai principi’. Questa è una verità che Putin non ha mai capito”. Ha dichiarato in apertura la presidente europea.
Discorso durante il quale von der Leyen ha evidenziato i presunti fallimenti dello Zar di Russia: “Un anno dopo, Putin non è riuscito a raggiungere uno solo dei suoi obiettivi strategici. Invece di dividere l’Unione Europea, ci trova uniti e determinati a restare al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Invece di dominare il mercato globale dell’energia, ha visto tagliare la sua principale fonte di entrate. Invece di cancellare l’Ucraina dalla carta geografica, si trova di fronte a una nazione più vigorosa che mai. L’Ucraina prevarrà perché gli ucraini non sussulteranno né faranno un passo indietro”.
“Ma – prosegue – un anno dopo, la lotta infuria. E Putin ha alzato la posta in gioco, mandando centinaia di migliaia di giovani russi come carne da macello nelle trincee in Ucraina. Ciò che abbiamo visto e sentito all’inizio di questa settimana da Mosca ci dice che mentre le perdite aumentano sul campo di battaglia, aumentano anche la disperazione, l’illusione e la disinformazione. Ciò dimostra la tensione a cui è sottoposto il regime di Putin. Ma comporta anche un pericolo reale e rinnovato per l’Ucraina”.
Facile il passaggio per giustificare l’intenzione dell’UE di inviare più armi a Kiev: “Quindi ora è il momento di raddoppiare. Dobbiamo continuare a dare all’Ucraina i mezzi per difendersi, fino a quando i russi non metteranno fine a questa guerra e lasceranno l’Ucraina. Questo è il motivo per cui sosteniamo fermamente l’Ucraina, determinati come sempre a sostenere l’Ucraina finanziariamente, economicamente e militarmente, ad aumentare le nostre capacità di difesa e ad aumentare la pressione sulla Russia e ritenerla responsabile. La Russia è sempre più isolata”, come confermato anche dal voto espresso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha visto 141 paesi votare a favore della risoluzione che condanna la Russia.
“La Russia – ha evidenziato von der Leyen – sta regredendo verso un’economia autarchica, tagliata fuori dal mondo. Le nostre sanzioni stanno erodendo drasticamente la sua base economica, tagliando ogni prospettiva di modernizzazione. Continueremo a fare pressione sulla Russia e su coloro che la sostengono sul campo di battaglia. Continueremo a inseguire i compari di Putin. E inseguiremo coloro che aiutano la Russia a eludere le sanzioni o a ricostituire il suo arsenale di guerra. Allo stesso tempo, lavoriamo per garantire la resilienza economica e militare dell’Ucraina.In primo luogo, con un sostegno finanziario continuo. Finora abbiamo mobilitato 67 miliardi di euro. In secondo luogo, con un maggiore supporto militare. Miriamo ad addestrare 30.000 soldati ucraini nell’Unione Europea. I nostri Stati membri stanno consegnando attrezzature militari. E ci rivolgeremo ad appalti congiunti per fornire forniture militari urgenti all’Ucraina, come munizioni da 155 millimetri. Altrettanto importante è lavorare con la nostra industria della difesa per aumentare la produzione di queste munizioni e altre attrezzature necessarie alle forze ucraine, ma anche per ricostituire le nostre scorte”.
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