34,5 milioni di euro alle vittime della mafia.
Nel 2023 sono stati erogati oltre 34,5 milioni di euro a sostegno delle vittime di mafia e di reati intenzionali violenti, quali crimini domestici o di femminicidi. Aiuti economici, secondo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che testimoniano l’impegno concreto dello Stato “verso coloro che hanno pagato a caro prezzo la lotta contro la criminalità organizzata o hanno sofferto indicibili storie di dolore e di sofferenza” .
Un dato contenuto nel report sui procedimenti di concessione dei benefici realizzati attraverso il Fondo di solidarietà.
Tra i provvedimenti, ricordano dal Ministero, anche l’introduzione di un nuovo termine per la presentazione delle domande di indennizzo che da sessanta passa a centoventi giorni, la previsione di una provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime di femminicidio e violenza sessuale, che possono ottenere una quota del beneficio economico in tempi più rapidi.
672, inoltre, sono state le istanze di accesso al Fondo di rotazione presentate nel 2023 dalle vittime dei reati di tipo mafioso. La prevalenza delle richieste (91% del totale) continuano a provenire dalle quattro regioni meridionali tradizionalmente più esposte a tali fenomeni (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia), mentre per il rimanente 9% spicca il Lazio con 49 istanze, seguito dal Trentino Alto Adige (4), la Lombardia e la Toscana (3), il Piemonte (2) e le Marche e l’Emilia Romagna con 1 sola domanda, per un totale di 29 milioni e 500 mila euro di benefici concessi.
Per le vittime dei reati intenzionali violenti, come omicidi, femminicidi e violenze sessuali, le istanze pervenute sono state complessivamente 320, e gli indennizzi erogati hanno superato l’importo di 4 milioni e 600mila euro.
Nell’anno appena trascorso, particolare attenzione è stata rivolta all’esame delle 106 istanze degli orfani dei crimini domestici e delle famiglie affidatarie con la concessione di oltre 650 mila euro per le borse di studio, per le spese mediche e per la formazione e l’avviamento al lavoro.
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