303 gli omicidi in Italia nel 2021: in Sardegna 1 omicidio ogni 100mila abitanti.

Calano gli omicidi in Italia. Nel 2021, rispetto ai 315 del 2019, le vittime nel nostro Paese sono state 303. Tra esse 184 sono uomini e 119 donne. È straniero il 19,1% delle vittime. In diminuzione, ancora, il numero di omicidi legati alla criminalità organizzata: 23 nel 2021, pari al 7,6% del totale (29 nel 2019 e 19 del 2020).

Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139 (45,9% del totale), 39 uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner (57,8% nel 2020 e 61,3% nel 2019), mentre i minorenni sono uccisi nella maggior parte dei casi da conoscenti. Tra i ragazzi la quota di persone uccise in famiglia è tre volte più alta rispetto alla media maschile (circa il 55% contro il 21,2%), tra le ragazze la quota è al 75%, un valore inferiore al totale femminile (85%).

In Italia si riscontrano i livelli di omicidi più bassi rispetto al resto d’Europa. All’interno dell’Unione europea, le Repubbliche baltiche (Lettonia, Lituania ed Estonia) presentano i più elevati tassi di omicidi nel 2020, tra 4,88 e 2,78 omicidi per 100mila abitanti (valore medio Ue 0,89) mentre in Italia il valore è pari a 0,48 omicidi, più alto soltanto rispetto a quello del Lussemburgo (0,32 omicidi per 100mila abitanti).

Anche per gli omicidi di donne i valori italiani sono più bassi e pari a 0,38 omicidi per 100mila donne (0,66 la media europea). Rispetto a quelli degli uomini i tassi di omicidi di donne sono più elevati in Austria, Repubblica Ceca e Slovenia mentre in Germania, Ungheria, Slovacchia e Croazia sono pressoché uguali.

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Se però il 2020 rappresentava un anno particolare di netta diminuzione degli omicidi di uomini nei mesi dei lockdown generali (con picchi negativi a marzo e novembre 2020), che prevedevano misure restrittive di distanziamento sociale per il contenimento della pandemia da Sars-Covid19, il 2021 ha visto risalire leggermente il tasso da 0,48 a 0,51 per centomila abitanti.

Sul territorio l’incidenza degli omicidi volontari consumati nel 2021 è più alta nel Mezzogiorno e sotto la media nazionale sia nel Nord che nel Centro.

Tra le regioni, la Valle d’Aosta-Vallée d’Aoste ha il tasso più alto (1,62 omicidi per 100mila abitanti; due vittime), seguita dalla Sardegna, con poco più di un omicidio per 100mila abitanti. I valori più contenuti si registrano nella Provincia autonoma di Trento e in Basilicata (0,18 in entrambi i casi), e nel Friuli-Venezia Giulia (0,17 omicidi per 100mila residenti).

RIPARTIZIONI
GEOGRAFICHE
VALORI ASSOLUTI VALORI PER 100.000 ABITANTI
maschi femmine totale maschi femmine totale
Nord 60 64 124 0,45 0,46 0,45
Nord-ovest 36 33 69 0,46 0,41 0,43
Nord-est 24 31 55 0,42 0,53 0,48
Centro 26 21 47 0,46 0,35 0,40
Mezzogiorno 98 34 132 1,01 0,33 0,66
Sud 66 19 85 1,00 0,27 0,63
Isole 32 15 47 1,03 0,46 0,73
ITALIA 184 119 303 0,64 0,39 0,51
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI, PER GENERE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anno 2021, valori assoluti

Nel primo semestre del 2021, l’83% di vittime italiane è stato ucciso da italiani e il 5% da stranieri (nel 12% dei casi l’autore risulta non individuato). Nel 91% dei casi le vittime straniere sono morte a opera di stranieri e per il 9% per mano italiana. All’interno della cerchia familiare o affettiva, la percentuale di donne italiane uccise da connazionali raggiunge il 97% mentre le donne straniere sono state uccise da altri stranieri nella totalità dei casi.

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Futili motivi e rancori personali sono le motivazioni per quasi la metà degli omicidi. Non è possibile stabilire un movente per tutti gli omicidi. È quello che è accaduto nell’11,6% dei casi nel 2021. I moventi rimangono indeterminati per il 16,8% delle vittime maschili e solo per il 3,4% di quelle femminili. Analogamente anche la probabilità di scoprire l’autore dell’omicidio è più alta nel caso di una vittima donna, proprio per la particolarità di questi delitti – che si verificano per lo più in ambito familiare e di coppia – e con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia ben delimitata.

Tra i moventi degli omicidi, il primo posto è occupato da “lite, futili motivi, rancori personali” (45,9%), valore rilevante per le vittime di entrambi i sessi (47,3% per gli uomini e 43,7% per le donne). Al secondo posto figurano i “motivi passionali” (11,6% degli omicidi), con una netta distinzione per sesso (20,2% per le donne e solo 6,0% per gli uomini). Seguono i “motivi economici”, inclusi gli omicidi a scopo di rapina (6,9% del totale) con un’incidenza maggiore tra le vittime maschili rispetto a quelle femminili (9,2% e 3,4%). Il restante 24,1% (29,4% donne e 20,7% uomini) è imputabile ad altri motivi.

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Considerando le sole vittime straniere (58 nel 2021), la motivazione “lite, futili motivi, rancori personali” è più frequente rispetto all’intera popolazione (63,8%), seguita da quella passionale (13,8%), mentre i motivi economici rappresentano solo il 3,4% del totale degli omicidi di stranieri.

Il mezzo più utilizzato per l’omicidio è l’arma da taglio (che inevitabilmente è presente nelle case e quindi a portata di chiunque) con cui sono stati compiuti 119 dei 303 omicidi del 2021 (39,3% del totale), utilizzata in proporzione maggiore contro le donne (43,7% rispetto a 36,4% delle vittime uomini).

Diffuso è anche l’utilizzo delle armi da fuoco (30,0% dei casi) che invece caratterizza gli omicidi di uomini (35,9% contro 21,0%). Dei 38 omicidi, tutti di uomini, per i quali non è stato individuato un responsabile, oltre i tre quarti (76,3%) sono stati commessi con un’arma da fuoco.

L’11,2% degli omicidi è invece stato effettuato con armi improprie o corpi contundenti, mentre il 4,3% è dovuto a lesioni o percosse. In questi due casi non si osservano particolari differenze di genere. Circa il 20% degli omicidi di donne è stato compiuto con altre modalità, come ad esempio l’asfissia, lo strangolamento, il soffocamento (12,0% per gli uomini).

Se si considerano i soli stranieri, l’arma da taglio è quella prevalente (55,2% degli omicidi), mentre le armi da fuoco sono state utilizzate solo nel 10,3% dei casi.