Piano regionale sul Recovery plan, Desirè Manca: “Dirigente della Regione ha impedito l’accesso agli atti”.

Un enigma poliziesco da risolvere. Questa la connotazione che sta assumendo il ‘giallo’ del piano interventi sul Recovery plan presentato dalla Giunta regionale al Governo nazionale, del quale, oltre a un foglio excel riportante i desiderata degli assessorati, non sono stati resi noti, ne tantomeno discussi in Consiglio regionale, gli interventi ‘strategici’ per la ripresa della Sardegna.

Un ‘poliziottesco’ in salsa sarda, al quale si è aggiunta oggi la denuncia della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, critica verso la Direzione generale della Presidenza della Regione, rea, per l’esponente grillina, di aver negato l’acquisizione dell’elenco dei 206 progetti inviati dalla Regione al Governo per la stesura del Recovery Plan.

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“Quanto accaduto è gravissimo: una dirigente della Regione si è permessa di impedire ad un gruppo consiliare di esercitare un diritto sancito dall’art. 105 del Regolamento regionale – il Diritto all’informazione del Consigliere – La risposta della Dg Silvia Curto – prosegue Manca – esprime infatti una precisa volontà di impedire ai consiglieri di esercitare un proprio diritto, in quanto si interpreta l’oggetto della richiesta di accesso agli atti come un atto politico e non come un atto amministrativo. Una mistificazione della realtà palesemente inaccettabile”.

“L’aspetto più sconvolgente – prosegue la consigliera-  è che negando l’accesso agli atti si sta impedendo ai consiglieri e ai sardi di  poter conoscere i 206 progetti, per un valore di 7 miliardi 690 milioni 693mila euro, inviati dalla Regione al Governo quali priorità a cui destinare i fondi del Recovery Plan.  L’elenco delle centinaia di interventi fondamentali ad assicurare la ripartenza della nostra regione che non solo non è mai stato reso pubblico ma è stato stilato dal Presidente in assoluta autonomia, senza aver ritenuto doveroso, fino ad oggi, coinvolgere tutte le forze politiche espressione dei territori, e che risulta ancora inspiegabilmente e vergognosamente secretato”.

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“Alla luce di quanto accaduto – conclude la consigliera del M5S – appare quindi legittimo pensare che dietro questa cortina di mistero possa celarsi qualcosa di poco cristallino. Perché altrimenti negare ad un consigliere, e quindi a tutti i sardi, basilari informazioni sul loro futuro?”.

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