Nagorno-Karabakh, Maniero “Forte preoccupazione per foreign fighters”.

“Le notizie sul presunto utilizzo di foreign fighters da parte della Turchia nel conflitto del Nagorno-Karabakh sono fonte di profonda preoccupazione. Tanto più se questa pratica, ove confermata, viene utilizzata contro un altro Stato membro del Consiglio d’Europa”, afferma Alvise Maniero, Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

“Alcuni Stati membri hanno riferito di possedere informazioni certe circa il trasferimento di centinaia di miliziani siriani e turcomanni dal Nord della Siria al fine di supportare le operazioni belliche dell’Azerbaijan nel conflitto del Nagorno-Karabakh. Tra questi miliziani ci sarebbero anche appartenenti a formazioni terroristiche, quali Hayat Tahrir al-Sham, e ad altri gruppi armati, attivi nella Siria settentrionale, quali Firqat al-Sultan Murad e Firqat al-Hamza. Combattenti di queste ultime sigle risultano già utilizzati dalla Turchia anche nel conflitto libico. Non possiamo permettere che questo schema si ripeta nel Nagorno-Karabakh”, afferma Maniero.

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“L’utilizzo di mercenari, se fosse confermato, segnerebbe un inaccettabile innalzamento del livello dello scontro in un teatro che già vede drammatiche conseguenze sulla popolazione civile, le cui implicazioni potrebbero essere devastanti, non solo sul piano regionale. Inoltre, il trasferimento di foreign fighters islamisti porrebbe ulteriori problemi di sicurezza per la stabilità della regione caucasica, già interessata in passato da fenomeni terroristici di matrice islamista. Pertanto – conclude Maniero – oltre ad invitare la comunità internazionale a verificare l’attendibilità di queste notizie, è necessario che il Consiglio d’Europa, l’OSCE e le Nazioni unite si facciano carico nei rispettivi ruoli di avviare un nuovo percorso di pacificazione di un conflitto che va avanti da ormai troppi decenni”.

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foto Maxim atayants, commons wikipedia